FESTINA LENTE
“FESTINA LENTE” ( di Gianni G.)
Il nome della mia antica e sempre cara società ,oggi fusasi con la mia anzi nostra carissima società, mi induce ad un’osservazione. Chiedo scusa, ma devo tradurre dalla lingua dei nostri PADRI:AFFRETTATI, MA LENTAMENTE.
Nella nostra lingua è un paradosso facilmente interpretabile. Il grande storico SVETONIO attribuiva questa frase all’IMPERATORE AUGUSTO che l’aveva fatta incidere sulle monete romane. Il tutto venne riprese dal grande MANUZIO, che nel lontano RINASCIMENTO a VENEZIA introdusse per la prima volta la comunicazione a mezzo stampa. Il simbolo era composto da un delfino ed un’ancora, il primo simbolo della forza, agilità, intelligenza, la seconda la costanza, la meditazione, la concretezza. Occorre velocità di reazione e flessibilità, capacità di imparare in fretta e di adattarsi continuamente a nuove situazioni, a nuovi stimoli, ma anche molta attenzione, una grande capacità di aspettare, e molta pazienza: i risultati non sono immediati, gli errori sono inevitabili, ma”ERRANDO DISCITUR” e questa non ve la traduco. Se cerchiamo di fare tutto e subito risciiamo di disperderci e di infilarci in percorsi che non ci interessano. Un passo per volta ci permette di scoprire percorsi che non avevamo immaginato. L’importante è avere la pazienzadi provare. Partire adagio, senza fretta, ma essere pronti ad accelerare i tempi, a cogliere le occasioni, quando ci troveremo di fronte ad una possibilità imprevista.
E’ molto difficile prevedere quando come e quali, questo credo sia il più grande problema nell’affrontare le cose, ma è anche il suo fascino.
Dopo questa PREMESSA VADO AL DUNQUE.
A settembre andrà in onda la CORRIMARCIANISE, non deludiamo le aspettative di un’utenza che fino ad ieri si è sentita appagata, gratificata, onorata di partecipare alla nostra gara. Come dice BERSANI, rimbocchiamoci le maniche. Grazie. Gianni Grunieri
Cara redazione: il Gianni è stato molto esplicito nel discorso, penso che abbiano capito in molti.
Non facciamo che quando non si vuole capire si è sordi?
Con calma ragionando si cerca di migliorare l’organizzazione della gara se c’è ne fosse bisogno.
Sarà dovutà all’età ma pare che faccia tutto piano e chi va piano va sano e lontano.
Mo le foto gianni sono pronte come da te richieste, visto piano piano sono arrivate anche le foto.
Caro INFORMATICO non so se gli altri lettori la pensano come te!Ti rispondo in maniera criptica:”IL GRANDE CECHOV AFFERMA”LA PARTE PIù INTERESSANTE DELLA VITA DI UN UOMO SI SVOLGE AL RIPARO DI UN SEGRETO,COME IL SOGNO AL RIPARO DELLA NOTTE”.Molte volte la nostra vita è un platano agitato dal vento che racconta al ruscello la sua storia.Il segreto è in quel vento,è nel chiacchiericcio del ruscello.Essi intessono un dialogo con codici e cifre per altri inconoscibili e incomprensibili,e,solo in qualche pausa,appena percettibili.BUONA RIFLESSIONE ED INTERPRETAZIONE!In tutta verità.Gianni
Prof.Gianni…
I suoi articoli sono equipaggiati di bellezza, vigore e singolarità…come del resto le sue prestazioni podistiche.
Voci di corridoi raccontano che hai masticato e borbottato un pò di Filosofia.!?!
Quindi non ho l’audacia ne il “coraggio”di mettere mano ad un suo articolo…
Tutte le volte che leggo un suo articolo (o meglio “composizione poetica” o “canto”) rifletto e dico:
Ma, cosa avrà voluto dire???
Boooo
Con ironia
L’informatico Antonio
Quando invio l’articolo di fondo da pubblicare sul sito,raccomando all’INFORMATICO,mille volte,di correggere le bozze e di sistemarle graficamente.La seconda parte della preghiera viene esaudita,la prima raramente per cui il sottoscritto,per lo meno fa la figura dell’analfabeta informatico(ci siamo quasi).E’ vero pure che il nostro informatico,svolgendo una mansione delicata nel suo lavoro, non può dadare a questi dettagli.Solo questo mi dà la forza di sopportare le sue terribili angherie,si fa per dire.Gianni