RIFLESSIONE DI UN PODISTA
RIFLESSIONE DI UN PODISTA
La luce del Sole approfitta della piccola fessura della finestra lasciata aperta per entrare nella mia stanza senza troppi complimenti. I suoi luminosi raggi colpiscono la miniatura di cristallo sul comodino, infrangendosi e sparpagliandosi per la camera in una miriade di colori scintillanti. Mi siedo lentamente, abbandonando il cuscino, e guardo la sveglia poggiata accanto alla miniatura: sono le sei del mattino, praticamente l’alba. Un orario illogico per svegliarsi la domenica mattina, direte, ma non per me. Il dovere mi chiama, e il mio corpo vi è talmente abituato che non ho neppure più bisogno che la sveglia suoni per farmi aprire gli occhi. La mia divisa è già pronta, poggiata lì sul servo muto, e sembra quasi che mi stia chiamando. La indosso velocemente, con gesti automatici e veloci, quasi involontari. Calzini, pantaloncino, canotta, e per finire le mie compagne di avventura, un paio di scarpe da ginnastica, scelte con cura maniacale quasi come fossero le armi da combattimento, perché sono grandi collaboratrici nelle mie imprese e la buona riuscita dipende in parte anche da loro mi presento sono un Podista
E’ per noi una gara importante, questa. Ora che ci penso, è ciò che diciamo ogni Domenica mattina. Ogni gara per noi Podisti è una nuova sfida, non contro gli altri, ma contro me stessi. Non importa se c’è pioggia, vento, fango, grandine, lavoriamo duramente 7 giorni su 7, mettendoci passione, impegno e sacrificio, e ogni competizione da valore alle nostre fatiche, mostrandoci ciò che il nostro corpo riesce a darci sul campo. A volte quando ci alleniamo nonostante il forte maltempo noto sui passanti un’espressione di vago stupore mista ad incredulità, come a dire “CHIST E PAZZ ?”… Ebbene, quegli sguardi non fanno altro che darci ancora più carica, ingigantiscono il nostro orgoglio di atleta.”perche noi siamo PODISTI ,
“Scritto da Antonio Monte”